In ricordo di mio fratello Romolo

La recente scomparsa di Papa Francesco avvenuta il 21 aprile 2025 mi ha riempito il cuore di maggior tristezza perchè in questo giorno di 58 anni fa (1967) nasceva il mio ora compianto fratello Romolo presso l'Ospedale civico di Codogno. Purtroppo ebbe problemi fin dalla nascita e i miei genitori dovettero fare grossi sacrifici per pagare le spese mediche di cui necessitava. Subì varie operazioni alle anche sia al Gaetano Pini di Milano che al Rizzoli di Bologna. Eppure compensava la sua infermità motoria con un carattere allegro che contagiava tutti. Io le ero molto affezionato e quando fui in età di patente lo portavo con me accompagnato da mia madre Francesca nei miei viaggi estivi in Automobile. Andammo sul lago di Como o a Bobbio e anche a Salsomaggiore ma il luogo dove preferiva andare maggiormente era Maranello o Monza quando erano in atto i test di Formula 1. A Maranello era sempre accolto cordialmente e a volte Meccanici o Dirigenti le regalavano gadget del Cavallino Rampante. Purtroppo nell'inverno 1988 una brutta bronchite si trasformò in polmonite e a soli 23 anni il 22 aprile 1990 ci lasciò per andare in cielo a fare compagnia a mio padre Attilio (m.28/12/1973) lasciando un vuoto incredibile in me e in chi lo conobbe. Mio madre ne soffrì molto e cadde in depressione.

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    Io e mio fratello a Gatteo a Mare in vacanza

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    A Bologna per la prima sua Comunione e Cresima

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    Con mia madre a Maranello tra due Ferrari

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Di padre in figlio

La passione per la Meccanica la ereditai da mio padre come quella per la Cucina. Purtroppo mio padre venne a mancare per un male incurabile ai polmoni a soli 46 anni quando io avevo appena 13 anni ma conservo ancora un forte ricordo di quando mi coinvolse nella passione per la tecnologia e per i motori. Mi accompagnava a Milano in visita alla Fiera Campionaria dove mio zio Gino, suo fratello, era presente allo stand di una nota fabbrica Alimentare come Direttore Tecnico. Da autodidatta aveva studiato diplomandosi Disegnatore Progettista e da lui ricevevo in regalo non libri di fiabe ma di meccanica. Anche da parte di mia madre aveva parenti impegnati nel settore come un primo cugino Capo Officina in una concessionaria Renault ma prima gestiva una sua officina di riparazione autoveicoli a Codogno. Da mio zio Gino ricevetti anche in regalo il suo tecnigrafo dopo che lui andò in pensione mentre da un altro mio zio il suo Calibro ricevuto dalla moglie, mia zia, dopo la sua morte per sua espressa volontà. Fu un gesto di stima che apprezzai molto anche perchè un giorno mio padre mi diede il suo calibro d'officina. Da tanta famiglia quindi non potevo seguire altre strade di studio e successivamente Professionali.

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    Mio padre Attilio al lavoro in Officina

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    I miei genitori con in braccio mio fratello Romolo e vicino il fox terrier Bobi

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Mia madre mi forgiò il carattere

Avendo perso troppo giovane il padre fu mia madre a forgiarmi il carattere non crescendomi come mammone ma abituandomi a cavarmela da solo avendo già l'altro figlio che la preoccupava molto. In gioventù però a causa dell'inesperienza commisi vari errori come quando per conquistare una bella ragazza di Codogno decisi di acquistare a Piacenza una enduro Yamaha XT 600. Il proprietario era un meccanico del team Brabham e la moto a volte la usava anche Nelson Piquet. Io ero totalmente inesperto tanto che non avevo neppure usato un motorino. Già metterla in moto era una difficoltà enorme dato che il motore era un mono cilindrico di 600 cc ma dopo due incidenti decisi di venderla e feci la cosa più giusta che potevo pensare. Con i soldi ricavati decisi di acquistare il mio primo Home Computer Commodore C64 e di terminare gli studi in Informatica. Quella scelta mia madre la approvò e me lo faceva sapere ogni volta che discutevamo. Per lei quel passo fu importante. Purtroppo la prematura morte di mio fratello Romolo (22/04/1990) la fece cadere in depressione e solo mia forza di volontà unità alle cure mediche la riportò su anche se non ebbe più la voglia di uscire di casa e dovetti risolvere vari problemi famigliari fino a quando il suo fisico cedette sotto lo stress da Covid nel 2020. Non si ammalò di questo pericoloso virus ma a poco a poco cessò di nutrirsi nell'agosto 2020 e non voleva essere ricoverata. Fui io a decidere di informare il medico di famiglia che diagnosticò a distanza dato che le norme Anti Covid non prevedevano visite a domicilio una depressione senile che peggiorò il 1 settembre 2020 quando la feci ricoverare ma purtroppo se ne andò anche lei in cielo la stessa notte di quel 1 settembre 2020 in cui io mi sentì solo

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    Io in braccio a mia madre Francesca

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    Io con mia madre e mia zia Pina che tiene in braccio mio fratello Romolo

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    Io in braccio alla sorella di mia madre Gina ,in mezzo la madre Orsola e mia madre Francesca

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    Mia madre a Lourdes con mio fratello Romolo

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Le mie tre nonne

Essendo sia il mio nonno materno Piero che quello paterno Romolo venuti a mancare prima della mia nascita ho conosciuto solo le mie nonne materna Orsola e paterna Felicita a cui aggiungo anche nonna Rachele che in realtà era la madre del marito di mia zia Gina sorella di mia madre. La considerai sempre come una nonna dato che si comportò sempre come tale essendo in adolescenza spesso a casa dei miei zii materni. Da mia nonna Orsola ereditai il forte carattere deciso e tenace. Lei andava molto d'accordo con mio padre Attilio a cui sapeva tenere testa e per questo lui la rispettava molto. Visse con noi fino al 4 luglio 1979 quando a causa di un ictus venne a mancare. Da mia nonna Felicita ho invece ereditato la passione prima per la Ferrari e poi per la Cucina. Fu lei infatti a regalarmi il primo modello di una Ferrari assemblata da mio padre su commissione del cognato Gino che la voleva regalare al figlio Pinuccio ma mio cugino preferiva giocare a calcio e quindi i miei zii e mia nonna la regalarono a me e da lì partì la mia passione per le Rosse di Maranello che già in quegli anni erano amatissime perchè vincenti ed eccellenze Italiane

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    Io con mia nonna Orsola

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    Mio padre con la madre Felicita e una delle due sorelle

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    Nonna Felicita, Nonna Rachele, Nonna Orsola

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